Proseguendo la Parte 1 su 10 Celebrità che Vivono con l’HIV, questo articolo continuerà a condividere con i lettori altre storie di personaggi famosi che lottano quotidianamente contro il virus dell’HIV.
5. Conchita Wurst
33enne strepitosa vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2014, rappresentando l’Austria con il brano Rise like a Phoenix, Conchita Wurst ha fatto coming out nel 2018. Thomas “Tom” Neuwirth, questo il nome dell’artista, è stato minacciato di outing e ha anticipato il suo ricattatore dichiarando la propria sieropositività sui social, “Sono sieropositiva da diversi anni – scrisse Conchita su Instagram – In realtà è un’informazione irrilevante per voi, ma un mio ex sta minacciando di renderlo pubblico e io non intendo dare a nessuno il diritto di intimorirmi o influenzare la mia vita”.
“Da quando mi hanno comunicato la diagnosi sono stata sotto cure mediche e da molti anni la mia carica virale è diventata non rilevabile, vale a dire che non sono in grado di trasmettere il virus”. “Ci sono tante ragioni per cui non volevo rendere pubblica questa informazione – continuò Conchita Wurst – ve ne dico due: innanzitutto la famiglia, che sapeva e mi ha sostenuto fin dal primo giorno. Volevo evitare che dovesse sopportare l’attenzione al mio stato sierologico. Poi, in seconda battuta, ritengo che a doverne essere consapevoli fossero le persone con cui avrei avuto un rapporto”. “Con il mio coming out spero di aiutare a prendere più coraggio nella lotta alla stigmatizzazione delle persone Hiv+ – concluse Conchita – che siano state contagiate per il loro comportamento o a causa d’altri”.
6.Billy Porter
Star di Pose, nonché primo attore afroamericano dichiaratamente gay ad aver vinto un Emmy come miglior attore, Billy Porter ha rivelato di essere sieropositivo nel 2021, dalle pagine dell’Hollywood Reporter. Un potentissimo saggio, quello scritto da Porter, a cui è stato diagnosticato l’HIV nel giugno del 2007. Ad aiutarlo Ryan Murphy, produttore di Pose, grazie al quale Billy ha avuto la forza di archiviare la ‘vergogna’ a lungo provata. Per 14 anni.
“Sieropositivo, da dove vengo io, cresciuto nella chiesa pentecostale con una famiglia molto religiosa, è la punizione di Dio“, ha spiegato Porter. “Per molto tempo tutti quelli che avevano bisogno di sapere, lo sapevano, tranne mia madre. Stavo cercando di avere una vita e una carriera, e non ero sicuro di poterlo fare se le persone sbagliate lo avessero scoperto. Sarebbe solo un altro modo per discriminarmi in una professione già discriminatoria. Quindi ho cercato di pensarci il meno possibile. Ho provato a bloccarlo. Ma la quarantena mi ha insegnato molto. Tutti dovevano sedersi e chiudere quella cazzo di bocca“.
Poiché sua madre aveva subito “così tante persecuzioni da parte della sua comunità religiosa” a causa della sua sessualità, Porter si è trattenuto dal parlarle della sua diagnosi di HIV. L’ultimo giorno di riprese di Pose, Porter ha deciso di chiamare sua madre e di dirle la verità. Lei gli ha risposto: “E te lo tieni da 14 anni? Non farlo mai più. Sono tua madre, ti amo qualunque cosa accada“.
Ora che sua madre finalmente sa la verità, Porter si rifiuta di vivere nella paura di come lui o la sua diagnosi verranno percepiti dall’industria dell’intrattenimento. “Non mi interessa quello che qualcuno ha da dire. O sei con me o semplicemente vai via“.
7. Jonathan Van Ness
35enne volto di Queer Eye, Jonathan Van Ness ha fatto coming out come persona sieropositiva nel 2019.
“Quando Queer Eye è uscito in tutto il mondo è stato davvero difficile prendere una decisione: voglio parlare o no del mio status? Sono argomenti difficili da affrontare in un programma di trucco e capelli. Con questo non voglio dire che trovo Queer Eye un format poco valido, anzi è importante perchè, a modo suo, fa capire alle persone che non si è mai troppo “rotti” per non poter essere “riparati””. “Ho pensato che l’amministrazione Trump ha fatto il possibile per far prosperare la stigmatizzazione della comunità LGBT”. “Ho avuto incubi notturni negli ultimi 3 mesi: ho paura di essere così vulnerabile ora davanti alle persone, ma ci sono problemi di cui è necessario parlare”.
Attivista LGBTQ, Jonathan Van Ness ha scoperto di essere sieropositivo all’età di 25 anni. Ed oggi è orgoglioso testimone della lotta contro l’Aids.
8. Mykki Blanco
36enne artista statunitense, Mykki Blanco ha dichiarato pubblicamente la propria sieropositività nel 2015, via social. “Sono sieropositiva dal 2011, da tutta la mia carriera. Fanculo lo stigma e il nascondersi, questa è la mia vita. Sono in salute e ho girato il mondo tre volte ma vivevo all’oscuro, ora è tempo di essere punk come dico di essere. Basta bugie. HAPPY PRIDE. L’ho fatto per me stessa. Ad un certo punto, la mia vita reale deve essere più importante della mia carriera”.
Blanco ha spesso temuto che l’industria musicale potesse boicottarla, a causa del suo duplice coming out: “Ho pensato che sarebbe stata la fine”. “Mykki Blanco è divertente, ma parlare di HIV non è divertente. Come potrei essere divertente ed essere sieropositiva?”. A partire dal 2019, Mykki si identifica come transgender e usa i pronomi she o they.
9. Gareth Thomas
47enne storico giocatore di rugby gallese, Gareth Thomas ha dichiarato pubblicamente la sua omosessualità nel 2009, per poi rivelare di essere sieropositivo nel 2019.
“Sto vivendo con l’HIV, e il fatto che abbiate questa informazione mi rende estremamente vulnerabile, ma non debole. E anche se sono stato costretto a dirvi questa cosa, ho scelto di combattere, di educare e di rompere lo stigma su questo argomento. Mi spingo fisicamente ai limiti e vi chiedo di aiutarmi a mostrare che ognuno di noi vive nella paura delle reazione degli altri e delle loro opinioni su qualcosa che ci riguarda, ma questo non significa che bisogna nascondere tutto. Ma per farlo ho davvero bisogno del vostro supporto”.
Un video presto diventato virale, con oltre 2 milioni di visualizzazioni e un hastag ad hoc, #yourraceyourvictory. L’ex rugbista ha confessato di aver avuto pensieri suicidi, una volta avuta la diagnosi, per poi riprendersi e diventare fiero attivista.
10. Enorma Jean
Concorrente della prima storica edizione di Drag Race Italia, Enorma Jean ha fatto coming out nel corso della stagione tv, raccontando la propria esperienza privata. Perso il papà all’età di 29 anni, Davide Gatto, questo il nome all’anagrafe di Enorma, si lascia andare ad una vita dissoluta, trascorsa con l’intento irrazionale di farsi male, di punirsi per chissà quale errore.
“Ho cominciato a fare sesso non protetto perché mi dicevo “me lo merito, devo fare quella fine“. Una notte incominciai a sudare e mi dicevo: “Non è quello che stai pensando tu, avrai preso un raffreddore”. Ma i sudori aumentano, mi si sono gonfiate le ghiandole, non sto bene e sono giovane. Ho pensato “No Davide, non è quello che stai pensando”. Così sono andato all’ospedale da solo ed ho fatto le analisi del sangue. Dopo due giorni mi chiamano e mi dicono: “Abbiamo una busta per lei, però deve passare da noi, abbiamo anche uno psicologo per parlare”. E mi è arrivata la bomba: quello che pensavo fosse un gioco era una cosa verissima, era una diagnosi di sieropositività. Sono sieropositivo. L’ho scoperto nel 2008, in un periodo in cui c’era la terapia e quindi non sarò mai grato abbastanza alla scienza. Perché io ora dovrei essere morto o stare malissimo, invece ho carica virale zero, tutti i parametri giusti e sono una persona sanissima. Non sono un poverino, sono uno che ce l’ha fatta, ce la sta facendo e ce la farà”, ha aggiunto Davide Gatto, prima di inforcare la parrucca grigia della casata Jean.