L’attrice è protagonista dello spettacolo Il giocattolaio, vittima di un uomo che trasforma le donne in bambole. «Ma in scena i ruoli si confondono»
Francesca Chillemi debutta a teatro con un thriller psicologico claustrofobico, Il giocattolaio, diretto da Enrico Zaccheo, spettacolo che riflette sulle fragilità dell’animo umano e sulla violenza di genere
Il protagonista, Kabir Tavani, prende di mira le donne: le seduce e le lobotomizza, rendendole bambole viventi, immobilizzate su una sedia a rotelle. Nello spettacolo si susseguono colpi di scena che tengono lo spettatore con il fiato sospeso. «I ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa», spiega a Oggi Francesca Chillemi. «Mi ha portato a domandarmi quali siano le fasi che accompagnano la violenza. Il testo indaga la capacità umana di plagiare l’altro e l’attitudine dell’uomo a mentire e a “torcersi” psicologicamente quando è mosso da forti emozioni, soprattutto quelle inconfessabili».