Che Serena De Ferrari avesse un bambino a ventisei anni non era nei piani ma, appena ha saputo di essere incinta, non ha pensato neanche per un secondo di non seguire quello che il destino aveva deciso per lei. «Appena l’ho scoperto è stato come se avessi ascoltato una voce dentro di me che diceva che doveva succedere e che sarebbe andato tutto bene», confessa Serena, reduce dagli impegni della settimana della moda milanese e attualmente in onda su Rai1 nella fiction Belcanto. Nel momento in cui ci sentiamo De Ferrari, lanciata da Mare Fuori, è al nono mese di gravidanza: la data X è sempre più prossima, le energie sono un po’ allo stremo ma l’emozione che condivide insieme al compagno Gianluca Spettoli non potrebbe essere più bella.
Il primo pensiero quando ha saputo di essere incinta?
«Ho senz’altro pensato al fatto che oggi io sia considerata una mamma teen anche se ho 26 anni: un’età che reputo giusta e normalissima per mettere al mondo un figlio. Le dirò, sono anche felice che sia capitato adesso perché non avremo troppi anni a dividerci. Confrontandomi con molti colleghi sono stata, poi, molto rassicurata: la gravidanza non impatterà in nessun modo sul lavoro, anche se è ovvio che lì per lì mi sono sentita spaventata».
Da che cosa?
«Da un cambiamento così grande. Penso che sia normale anche se, col tempo, ormai mi sono acclimatata e non vedo l’ora di conoscere la mia bambina: sento di essere già molto innamorata di lei».
La prima persona a cui ha detto che sarebbe diventata madre?
«Clotilde Esposito, una delle mie migliori amiche che conosco da Mare Fuori. L’ho sentita felice per me, tant’è che quello stesso giorno mi ha mandato un mazzo di fiori a casa, come i fidanzati».
La sua famiglia come ha reagito, invece?
«Mia madre all’inizio non capiva come io la stessi prendendo, ma è chiaro che fosse contenta. Mi è stata molto vicina in questi mesi tant’è che adesso è salita a Milano, dove vivo da un po’ di tempo, per darmi una mano».
Come è riuscita ad acclimatarsi all’idea di diventare madre?
«Ho iniziato a documentarmi molto, senza contare l’aiuto prezioso legato al mio percorso di terapia. Ho, però, letto anche un libro bellissimo, L’identità senza parola, che mi ha fatto pensare al fatto che sarà molto interessante rapportarmi a un essere umano che, non potendo parlare, non potrà esprimere i suoi bisogni a voce: sei tu che devi imparare a sentirli e, per farlo, puoi solo entrare in empatia totale con lui, skin to skin».
Vorrebbe Gianluca con sé in sala parto?
«Essendo molto affezionato e coinvolto credo proprio che ci sarà: mi renderebbe felice se ci fosse».
«Alla fine no, abbiamo cambiato: si chiamerà Amelia. All’inizio mi sarebbe piaciuto chiamarla Psiche perché il mito di Amore e Psiche penso che sia la storia d’amore più bella di sempre, ma non volevo metterla in difficoltà. Anche perché sappiamo che i bambini possono essere un po’ malvagi».
Che mamma sarà Serena De Ferrari?
«Mi piacerebbe insegnarle l’amore fin dal primo giorno. Ci sono troppi genitori che non amano i propri figli, e questo proprio non lo capisco. Vorrei farla sentire al sicuro e insegnarle a non avere paura di amare gli altri. Mi piacerebbe insegnarle l’empatia ma anche la gentilezza, trasmettendole una certa intelligenza emotiva che penso faccia sempre la differenza in questo mondo».
In che momento di vita arriva Amelia?
«In un momento in cui ho moltissimi sogni. Continuerò a recitare, ma ho anche ripreso la strada del canto riprendendo il Conservatorio. La musica antica continua a essere una mia grande passione, e non ho intenzione di abbandonarla».
Teme di uscire dal giro?
«No. Anche perché c’è un bel progetto al cinema che partirà a giugno e che sono molto contenta di vivere. Magari porterò la bambina sul set, chi lo sa».
In Belcanto è riuscita a unire sia la musica che la recitazione.
«È stato molto divertente, penso che sia un grande prodotto».
Le dispiace aver rivestito di nuovo il ruolo della cattiva?
«Carmine Elia, che era anche il regista del primo Mare fuori, mi ha scoperta per quello, quindi ho trovato perfettamente logico che mi affidasse quel ruolo. Non mi dispiace fare la cattiva, anche perché riesco a tirare fuori diverse sfumature».
Non teme, quindi, di ricoprire ormai una casella?
«No. Anche perché credo di avere una faccia molto espressiva che è in grado di trasmettere sia cattiveria che tenerezza».
In Belcanto viviamo un certo tipo di attenzione morbosa verso realtà come il matrimonio: lei vorrebbe sposarsi?
«Qualche giorno fa un signore mi ha chiesto come stesse mio marito, e un altro mi è stato chiesto quando organizzeremo il battesimo: tante persone danno certe cose per scontate, ma, non essendo una persona religiosa, non mi vedo sposata. Il vero amore significa scegliere di stare con una persona ogni giorno, senza per forza una carta da dover firmare».
La luce più grande e l’ombra più buia di questo periodo della vita di Serena De Ferrari?
«La luce è la voglia incredibile di conoscerla, mentre l’ombra è la paura di sbagliare o rovinare qualcosa. Sbaglierò sicuramente tante cose, ma spero anche di impararne altrettante. Vorrei però anche aggiungere una cosa».
Dica.
«Sento spesso dire che una madre non dovrebbe essere amica dei suoi figli, ma io non sono d’accordo: mi piacerebbe che Amelia possa contare su di me per tutto, e che sappia che possa sempre parlarmi di qualsiasi cosa. È un pensiero che mi commuove».