Il programma “Viva Puccini!” è nato per celebrare il genio musicale di Giacomo Puccini, ma non ha tardato a diventare anche il centro di una vivace discussione culturale e politica. A far scoccare la scintilla è stato Corrado Augias, che con una punta di ironia ha paragonato il nuovo stile dello show a quello del celebre varietà satirico Bagaglino.
Lo spettacolo, ricco di scenografie brillanti, momenti musicali e un tocco di ironia, ha ricevuto commenti contrastanti: da un lato chi ha apprezzato l’approccio pop e accessibile, dall’altro chi, come Augias, lo ha visto come un segnale di un’involuzione del linguaggio culturale della Rai.
In particolare, lo sfottò di Augias – che ha definito il programma “un ritorno al Bagaglino travestito da omaggio culturale” – ha acceso il dibattito: la Rai sta davvero cambiando rotta, puntando più sull’intrattenimento leggero che sull’approfondimento?
Nonostante le polemiche, “Viva Puccini!” ha ottenuto ascolti soddisfacenti e un buon riscontro sui social, dove tanti spettatori hanno apprezzato l’idea di rendere Puccini “più vicino al pubblico di oggi”. Tuttavia, la discussione resta aperta: arte e cultura in TV devono sempre essere “alte” o si può anche osare con leggerezza?