alla sindrome di Tourette alla fidanzata, dal figlio di un anno e mezzo al suo nuovo film western Testa o croce? (diretto dai registi italo americani Matteo Zoppis e Alessio Rigo De Righi). Ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, Alessandro Borghi, 38 anni, ha parlato a ruota di libera di lavoro ma anche di tanti lati della sua vita privata. Raccontando fra l’altro che è stata proprio la fidanzata Irene Forti, a cui è legato dal 2019, a scoprire che ha la sindrome di Tourette, un disturbo neurologico che presenta spesso tic di vario genere, a volte disturbi di deficit d’attenzione o disturbi ossessivo-compulsivo. Irene, «che fa la psicologa», quattro anni fa «mi guardò e mi disse: “Tu non hai dei tic, tu hai la Tourette, ce l’hai motoria e non verbale”. Ah bello scoprirlo a 34 anni! Nella mia vita non è cambiato niente, ho capito cosa fosse e come gestirla. Quando vivo situazioni di stress, come stare a tavola con otto persone, devo dire a inizio cena: “Scusate, ho dei tic”. Così evito quella mezz’ora in cui si guardano e pensano che mi drogo, come hanno fatto per trent’anni. Ho capito che ottimizzare i tempi mi fa gestire meglio la Tourette. Tipo se devo andare al bagno, mi metto sulla tazza e nel frattempo mi slaccio le scarpe. È stupendo. Mi risolve mezza giornata».
Nel 2023 Alessandro e Irene sono diventati genitori di un bambino, Heima. «Quando ho visto mio figlio per la prima volta è come se ci fossimo riconosciuti, è come se mi avesse guardato e mi avesse detto “ah allora sei tu mio padre eh”», aveva spiegato all’epoca l’attore. Che ora, parlando con Cattelan del bambino, ha raccontato: «È incredibile, ha un anno e mezzo ed è dolcissimo: ogni giorno con lui c’è una scoperta nuova. Mi fa impazzire che adesso è in fissa quando vede o sente gli aerei. Si ferma e dice “aereo” per dieci minuti, una delle tre parole che conosce. È stupendo, è veramente bello. Con me e Irene è un po’ anaffettivo, tu lo baci lui si sposta. Agli altri bambini invece fa tipo dei placcaggi e li butta per terra. Li ama, impazzisce per loro e per i cani. Ha un carattere tosto, sono molto curioso di vederlo crescere».
Parlando con Cattelan, Borghi ha anche ricordato la serie Netflix Supersex in cui ha interpretato Rocco Siffredi: «I primi due mesi e mezzo siamo morti dalle risate. Io non ho un grande senso del pudore devo dire. Eravamo tutti nudi dietro al monitor e nessuno era a disagio», ha ricordato l’attore. Ribadendo che, come aveva già detto a Belve, pensa al sesso «ogni minuto della mia giornata» : «Non in maniera costruita, sono degli input che mi arrivano. Sono pensieri, dei micropensieri che durano un secondo. È una componente molto presente nella mia vita perché ho visto miliardi di ore di porno. Ho fatto la serie anche perché mi interessava indagare come in questo paese si tratta la tematica del porno e del sesso».