Bianca Balti condivide la sua lotta: «Paura e forza, vivo un giorno alla volta»

Qualche settimana fa Bianca Balti aveva sconvolto i suoi fan annunciando sui suoi social l’asportazione di un cancro alle ovaie al terzo stadio. L’inviato de «Le Iene» Nicolò De Devitiis ha condiviso un po’ di tempo con lei, seguendola anche durante una seduta di chemioterapia. Le telecamere sono entrate nella sua vita conoscendo le persone a lei più care e hanno ripercorso con lei i momenti più neri del suo passato. Passando di fronte a un centro di fertilità la modella racconta di quando, due anni fa, prima di sapere della malattia, aveva fatto un ciclo di crioconservazione degli ovociti, in modo da potersi garantire la possibilità di un’altra gravidanza anche più in là con l’età.

Non solo. Balti ha anche spiegato di aver fatto la mastectomia preventiva perché consapevole di essere portatrice di una mutazione genetica BRCA, ma di non aver pensato di fare la stessa operazione con le ovaie proprio nella speranza di avere un’altra figlia. «Sto cercando di essere a dieta perché la chemioterapia ti gonfia un sacco», ha commentato. Aggiungendo: «Sono sempre stata una ragazzina sorridente e credo che questa cosa che mi è successa adesso mi abbia reso la vita ancora più bella.  Ripercorrendo i suoi ultimi mesi, ha raccontato: «Era l’8 di settembre, sono andata al pronto soccorso, il 10 mi hanno operato. Ti rendi conto veramente di quanto grave fosse la situazione perché poi quando intacca i polmoni diventa quarto stadio e sei praticamente morto. Io ero al mare con le bambine e sentivo questo male, ero preoccupatissima, ma non volevo rovinare il weekend. Quando sono tornata a casa non riuscivo a camminare. In ospedale il dottore mi disse che li giù ero messa veramente male. Mi sono messa a piangere, avevo paura per le mie bambine».

Nel lungo incontro, Balti ha anche fatto una digressione fino ai suoi 14 anni. «Sono stata molestata ed è come se da li fossi diventata una cattiva ragazza. Mi hanno rimproverato di averne parlato con leggerezza, ma io l’ho fatto dopo vent’anni. Ho passato mesi a cercarlo (il ragazzo che l’ha stuprata, ndr.) in tutti i rave perché volevo avere la conferma che gli piacessi, che non era successo veramente quello che era successo». Non è mancato un pensiero per i suoi genitori: «Con mia madre e mio padre ora ho un rapporto giusto, di loro ho sempre parlato male pubblicamente, ma quanto li amo non l’ho mai detto abbastanza». Infine, ha concluso: «Una volta che hai l’amore dei tuoi cari, quello è il senso della vita. Da questa ultima esperienza ho avuto la conferma che ho imparato proprio a vivere bene perché se anche vivo bene in questa situazione sono bravissima, sono una brava studentessa della vita».

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