Giulia Tosca sembra aver ereditato solo il meglio dall’attrice
“Mia figlia Giulia è la mia personale rivoluzione” ha confessato Serena Autieri nella recente intervista rilasciata al settimanale Gente in cui racconta se stessa e il rapporto con la figlia di nove anni, nata nel 2013 dal matrimonio con il produttore teatrale Enrico Griselli. L’occasione è stata buona anche per realizzare qualche scatto insieme e le nuove foto della doppiatrice napoletana insieme a Giulia ci confermano che la piccola è ormai la doppelgänger di mamma.
Serena Autieri non si tira certo indietro quando c’è da condividere la gioia che le procura essere la mamma di Giulia Tosca – questo il suo nome completo. Spesso e volentieri l’attrice pubblica su Instagram scatti che ritraggono la famiglia al completo, ora in viaggio a Parigi, sorridente davanti alla Tour Eiffel, ora al Giffoni Festival abbracciata alla figlia o alla prima del film d’animazione Red. Insomma, Giulia Tosca cresce sviluppando la curiosità di chi può scoprire il mondo fin dai primi anni d’età e chissà che questo non la porti a nutrire una forte passione per la recitazione com’è per Serena Autieri e il marito Enrico Griselli, sposato nel 2010.
Dalla madre, sicuramente Giulia ha preso i tratti del viso delicati e un sorriso ampio che illumina l’espressione con sincerità. La chioma bionda di Giulia è fatta degli stessi capelli lunghi e fluenti di Serena Autieri mentre gli occhi castani sono eredità del padre. Vedendo quanto cresce bene Giulia, l’attrice si è lasciata andare a un momento da proud mom e, nell’intervista rilasciata al settimanale Gente, ha raccontato di più sulla vita in famiglia.
“Penso che vederla crescere giorno dopo giorno e l’amore per mio marito Enrico mi abbiano reso una persona migliore: mi hanno infuso sicurezza, consapevolezza. Con loro ho costruito il nido dal quale ricavare stabilità e forza” ha detto Serena Autieri a lato dello shooting realizzato insieme alla figlia. Poi l’attrice conclude raccontando il proprio percorso di genitorialità: “Quando è nata provavo una tenerezza, un sentimento totalizzante. Pian piano mi sono riscoperta anche severa, più rigida. Dire sì, accontentarla, sarebbe stato facile, ma mi costringevo a non farlo. Ho capito il valore del ‘no’, mi è costato fatica, ma ho imparato a fare il genitore”.