
L’attore protagonista della fiction “Costanza”, dove scopre di avere una bambina, parla con “Chi” sul suo istinto paterno
Marco Rossetti, 39 anni, apprezzato interprete di tante fiction, da Un passo dal cielo 8 a Black Out e Doc, in Costanza è Marco, ex della protagonista (Miriam Dalmazio), un architetto che, quando scopre di essere il padre della figlia del suo vecchio amore, scombina la propria esistenza per mettersi a disposizione della bambina. Già intervistato da “Chi” lo scorso febbraio, quando sì definì «un orso» e un uomo «irrequieto», ora ci parla del nuovo ruolo nella serie Costanza, tratta da i libri di Alessia Gazzola.
Lei ci ha detto di essere dichiaratamente single, ma interpretando un “padre a sorpresa” si è chiesto come vivrebbe il ruolo di genitore?
«Sarò retorico, ma per un figlio farei qualsiasi cosa. Oggi ho un “figlio peloso”, che è la mia cagnolina Nata. È una sorta di figlio che non cresce mai e sento la responsabilità di esserci sempre per lei. Quando la adottai l’intento era dare amore: scardinare le mie vecchie abitudini troppo egoistiche ed egoriferite, per prendermi cura di un altro essere vivente, è pura gioia».
Come si trova in una storia di donne (oltre a quella della protagonista, c’è quella di Selvaggia di Staufen, la giovane morta nel 1245 sui cui resti lavora Costanza) e scritta da una donna?
«Costanza è una bellissima storia di personaggi imperfetti, ci sono irriverenza, autoironia e un messaggio importante: dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, cercare di essere forti, conoscendo le nostre imperfezioni, e andare sempre avanti».
Marco Rossetti, anche compositore e cantante: ha scritto un brano per la colonna sonora.
«Si intitola Sei bella. L’ho scritto un po’ di nascosto, mentre giravamo, l’ho messo in musica quando abbiamo finito le riprese e l’ho fatto sentire al produttore Massimo Del Frate che lo ha voluto inserire nell’ultima puntata. Anch’io lo ascolto durante l’ultima puntata del il 13 aprile, perché sto guardando la serie in tv da spettatore, mi piace sentirmi parte del pubblico».
Il servizio completo è sul numero di “Chi” in edicola da mercoledì 9 aprile