La danza come ossigeno: il profondo legame tra Giovanni Pernice e l’arte del movimento
“Ballare è come respirare. Se smettessi di ballare, smetterei di essere me stesso.”
Così ha dichiarato una volta Giovanni Pernice, con quella sincerità che lo contraddistingue non solo come artista, ma come essere umano profondamente connesso alla sua vocazione.
Per molti, la danza è uno spettacolo. Per Giovanni, è vita pura, terapia, espressione dell’anima.
La danza come rifugio emotivo
Giovanni ha più volte raccontato che, nei momenti difficili, è la danza ad averlo salvato. Quando il mondo esterno si fa caotico o troppo pesante, il suo rifugio è il palcoscenico. Non importa che sia un tango passionale, un waltz elegante o una rumba sensuale:
“Ogni passo è un modo per liberare ciò che ho dentro,” – ha detto – “è come parlare con il cuore, senza bisogno di parole.”
Ballare per lui non è solo una performance, è un dialogo intimo con sé stesso e con il pubblico.
La libertà nel movimento
Nel ballo, Giovanni trova quella libertà che la vita quotidiana spesso nega. Nessuna regola sociale, nessuna aspettativa esterna, solo musica, corpo e anima in perfetta sintonia.
“Sul palco, non sono una persona famosa, non sono un personaggio. Sono solo io, nudo nella mia verità. È lì che mi sento più vivo.”
È un concetto quasi filosofico: l’essere umano che torna alla propria essenza attraverso il corpo.
Comunicare senza parole
Uno degli aspetti che Giovanni ama di più è il potere della comunicazione non verbale. Nei suoi spettacoli, ogni gesto è carico di significato. Uno sguardo, una presa di mano, una giravolta improvvisa: tutto racconta emozioni.
“Il pubblico non deve capire con la testa, deve sentire con il cuore,” – spiega – “ogni danza è una storia, e io sono il narratore silenzioso.”
La danza, per lui, è scrivere poesie con i muscoli.
Una passione che nasce da lontano
Già da piccolo, Giovanni era attratto dal ritmo e dal movimento. Ma è solo con il tempo che ha compreso che quella non era una semplice attività fisica, ma una vera e propria chiamata. E come ogni vocazione, richiede dedizione totale. Allenamenti infiniti, studio continuo, miglioramento costante.
Ma per lui, non è mai stato un sacrificio, perché ballare è l’unica cosa che lo fa sentire intero.
Conclusione: la danza come identità
Oggi, con una carriera brillante e milioni di fan, Giovanni Pernice resta fedelissimo alla sua prima, grande passione: la danza.
Non come spettacolo da offrire al pubblico, ma come manifestazione della sua identità più profonda.
In un mondo che spesso ci chiede di essere altro, lui ha trovato nel ballo il coraggio di essere esattamente chi è.
E forse è proprio questo che lo rende così amato: non balla per impressionare, balla per esister.