Ben 29 artisti in gara, e l’ultimo si esibisce appena dopo l’una. Sembra un sogno, e invece è tutto vero: la prima serata del Festival di Sanremo 2025 targato Carlo Conti mantiene le promesse e non ripete le lunghe maratone degli anni scorsi con Amadeus. Ritmi serrati e rapidissimi, anche troppo. La serata inaugurale all’Ariston entra nella storia per l’intervento di Papa Francesco, con un messaggio per la pace che piace ai vertici Rai.
Infiamma il palco (e la strada) Jovanotti, in gran forma, così come Tamberi che spazza via le voci di ritiro: a Los Angeles ci sarà. Per gli artisti in gara tanti applausi e una standing ovation, quella a Simone Cristicchi. La Top 5 di fine serata (non in ordine) è all’insegna delle sorprese: oltre allo stesso Cristicchi ci sono Giorgia, Achille Lauro e gli inaspettati Brunori Sas e soprattutto Lucio Corsi, e non è un episodio di Vita da Carlo.
Ecco top e flop della prima serata di Sanremo 2025.
Top: una serata flash
Raramente negli ultimi anni si è visto un Festival così rapido e dai ritmi serrati. Una canzone dopo l’altra, un brano dopo l’altro, un vero e proprio bombardamento di canzoni ed esibizioni senza mai uscire dalle righe. Una velocità forse addirittura eccessiva: i telespettatori potrebbero non averci capito nulla. Ma il lato positivo è che potremo fare a meno delle occhiaie.
Top: il buonismo per la pace
Alla Rai saranno felicissimi della storica presenza di Papa Francesco, per spazzare via il dibattito su un festival intimista, tanto microcosmo e poca attualità. Sul palco dell’Ariston anche Noa e Mira Awad, pronte a intrecciare le loro voci israeliana e palestinese sulle note di Imagine di John Lennon, il cui testo viene “integrato” (ma perché?) dopo il videomessaggio del Pontefice che parla della musica lingua universale che «può aiutare la convivenza dei popoli». Carlo Conti è emozionato, il pubblico (forse) anche.