Il tribunale di Milano ha condannato a 4 anni il filosofo Leonardo Caffo per maltrattamenti aggravi e lesioni nei confronti della ex compagna
Il filosofo Leonardo Caffo è stato condannato a 4 anni per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti della sua ex compagna. Lo ha deciso la quinta sezione penale del Tribunale di Milano, che ha parzialmente accolto la richiesta di 4 anni e mezzo di reclusione formulata dalla Procura. Inoltre, i giudici hanno disposto una provvisionale di 45mila euro e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni a carico di Caffo. Secondo la ricostruzione dei magistrati, i maltrattamenti a carico della donna sarebbero durati dal 2019 all’estate del 2022, quando quest’ultima decise di lasciare il filosofo e di sporgere denuncia. Tra gli episodi più gravi quello del luglio 2020, quando secondo l’accusa Caffo avrebbe fratturato la mano della donna.
Condanna di Leonardo Caffo: l’episodio di Catania
I giudici avranno 90 giorni di tempo per depositare le motivazioni della condanna a 4 anni a carico del 36enne Leonardo Caffo. Nel fascicolo dell’accusa sono riportati diversi episodi di maltrattamenti, sia verbali che fisici, oltre che minacce. Uno dei fatti più gravi riguarda un litigio che sarebbe avvenuto il 17 agosto a Catania, dove la coppia si trovava in vacanza.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Caffo avrebbe afferrato con violenza la mano destra della donna fino a provocare una frattura scomposta, motivata allora con una caduta sotto la doccia.
Gli avvocati difensori: rapporto conflittuale, non violento
Nel corso dell’arringa difensiva, gli avvocati del filosofo Leonardo Caffo hanno spiegato che la relazione tra i due era diventata conflittuale, ma che non si sarebbero mai verificati gli episodi di violenza denunciati dalla donna. Due anni fa il gip Ileana Ramundo aveva disposto la misura cautelare dell’allontanamento dal nucleo familiare a carico di Caffo, misura revocata lo scorso settembre.
Alla fine di novembre, a causa del processo in corso, il filosofo aveva rinunciato alla partecipazione alla manifestazione “Più libri più liberi”, diretta dalla scrittrice Chiara Valerio.
L’ex compagna di Caffo: “Ho lottato per la verità”
L’esito del processo a carico di Leonardo Caffo è stato commentato dalla ex compagna, intervistata dall’agenzia Lapresse. “Questa sentenza conferma una verità che per quasi due anni ho cercato di far emergere, affrontando innumerevoli difficoltà, sia sul piano personale e legale che mediatico”, ha detto la donna. Difficoltà che, ha spiegato, “non sono un caso isolato” perché chi denuncia una situazione simile “si scontra con un sistema che spesso non supporta le vittime”.
Secondo l’ex compagna di Caffo “le vittime di violenza continuano a pagare il prezzo di una profonda carenza nell’educazione sentimentale e di una cultura ancora permeata di pregiudizi” e spera che questa vicenda “serva da spunto per riflettere su quanto ci sia ancora da fare per prevenire e contrastare realmente le violenze”.
Il filosofo Leonardo Caffo annuncia il ricordo in appello
Da parte sua Leonardo Caffo ha annunciato la volontà di ricorrere in appello contro la sentenza di condanna. “La violenza di genere c’è. Spero ancora che non ci sia violenza nei confronti delle donne, non vedo nessuna ragione di contestare una battaglia così sacrosanta. Va bene colpirne uno per educarne mille, io sono stato colpito, speriamo che educhino anche gli altri mille”, ha detto il filosofo 36enne all’Adnkronos. Caffo ha dichiarato di essere pronto a “chiedere scusa sul piano morale” alla ex compagna.
“Io non sono belligerante, non lo ero prima, non lo ero durante, non lo diventerò dopo. Direi che nessuno può dubitare che ho un’enorme capacità di incassare mer.. senza dire niente, ne incasserò adesso moltissima ancora e continuerò a incassarla finché tocca a me”, ha dichiarato all’uscita dal tribunale di Milano.